Il programma Cashback fortemente voluto dal governo Conte dopo aver completato i primi 6 mesi, è stato sospeso dall‘ attuale governo Draghi. Se ne riparlerà nel 2022.
I rimborsi che spettano a circa 6 milioni di cittadini arriveranno probabilmente entro il mese di Novembre.
Il motivo della sospensione ?
Ce lo spiega il premier Draghi:
“il cashback ha un carattere regressivo ed è destinato ad indirizzare le risorse verso le categorie e le aree del Paese in condizioni economiche migliori” e che la misura “rischia di accentuare la sperequazione tra i redditi favorendo le famiglie più ricche”.
Molto interessante….perchè in tempi non sospetti (Dicembre 2020), io scrivevo le stesse cose….ed altro, sollevando numerosi punti interrogativo riguardo a questa inziativa.
Ecco alcune “pillole” del mio articolo:
Servirà a combattere l’evasione ?
La risposta è NI.
Sul sito del governo si legge che non si possono fare acquisti legati alla professione.
Se l’ intento fosse davvero quello di eliminare il “nero”, perchè non includere anche tutti i professionisti che oggi scelgono di utilizzare il contante nei loro pagamenti ?
Qualcuno penserà che incentivando i cittadini (acquirenti) con il CashBack, questi chiederanno lo scontrino/fattura per partecipare al programma e per contro si ridurranno le transazioni in “nero”.
Ne siamo convinti ?
Facciamo un esempio.
Chiamate un elettricista e gli chiedete di cambiare il vostro impianto di climatizzazione. A fine lavori vi fa il conto e vi dice che in totale sono 2000 euro in fattura o 1800 euro in contanti.
Voi che fate ? Se aderite al programma cashback risparmiate il 10%…..anzi no…..risparmiate 15 euro. Se pagate in contanti ne risparmiate 200…..cosa farete ?
La morale è che la gente sarà combattuta e ancora spinta ad evadere. Questo perchè il programma incentiva cittadini che probabilmente usano già la carta di credito o il bancomat per fare i loro acquisti ma non incentiva il commerciante (su ogni transazione digitale il commerciante paga una commissione alla banca). Si rischia quindi che il Commerciante faccia concorrenza al Cashback proponendo sconti a chi paga con il contante.
L’iniziativa inoltre rischia di favorire chi ha più possibilità di spendere….cioè rischia di amplificare le disuguaglianze tra chi può e chi non può….tra Nord e Sud il divario di spesa procapite è di circa 750 euro a favore del Nord. Cioè un cittadino del Nord può in 1 anno spendere mediamente di più di un cittadino del Sud.
Cosa potrebbe succedere in futuro?
Dato che potenzialmente con il Cashback la gente risparmia il 10% (o almeno così pensa) i commercianti alla lunga alzeranno i prezzi anche per recuperare i maggiori costi per il POS e l’aggiornamento/sostituzione del registratore di Cassa.
Qui invece, puoi leggere l’articolo integrale, pubblicato il 20 dicembre 2020 :
https://www.macroeconomia.it/cosa-si-nasconde-realmente-dietro-al-cashback/
ALESSANDRO PIOLA
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